I disturbi funzionali dell’apparato gastrointestinale, cause e possibili soluzioni

by Valerio / 24 Gen, 2023 / / 0 comments

I disturbi funzionali dell’apparato gastrointestinale (FGIDs), meglio definiti come disturbi dell’interazione tra cervello ed intestino, sono uno spettro di disordini gastrointestinali di tipo cronico, cioè che si protraggono nel tempo.

Questi disturbi vengono inquadrati come prodotto della combinazione di fattori biologici, psicologici e sociali che interagiscono tra loro, determinando una difficoltà sia diagnostica che di trattamento.

Il disturbo funzionale gastrointestinale è quindi il risultato di una alterata fisiologia intestinale e di interazioni tra fattori psicosociali, che comunicano attraverso l’asse cervello-intestino.

La genetica della persona e  l’ambiente esterno possono influenzare la suscettibilità alla patologia, ad esempio l' esposizione a fattori biologici, se vi è una predisposizione genetica, può portare spesso ad una sindrome da intestino irritabile: un soggetto che ha avuto una infezione da salmonella o pylori può essere maggiormente predisposto a sviluppare tali disturbi. Un altro fattore critico è quello neurologico, che può influenzare le attività del sistema gastro-intestinale: anche un lieve stress psicologico può comportare conseguenze gastrointestinali, dato il collegamento diretto tra il nostro cervello e l' intestino attraverso    il nervo vago. Quest'ultimo  è un nervo cranico che nel suo decorso verso l'addome stabilisce numerose innervazioni con il condotto uditivo esterno, con la trachea, con i polmoni e soprattutto con stomaco ed intestino.

 Altri fattori scatenanti sono quelli fisiologici come  motilità alterata, ipersensibilità viscerale, disbiosi, disregolazione immunitaria e malfunzionamento della funzionalità di barriera con alterazione della permeabilità. Tutti questi fattori sono legati tra di loro e determinano spesso una patologia che è una sorta di circolo vizioso: lo stress ed i fattori ad esso connessi portano alla patologia e la patologia porta ad un maggiore stress e ad una maggiore sensibilità verso altri fattori ambientali.

I disturbi funzionali gastrointestinali sono disturbi cronici caratterizzati da:

- Dolore addominale;

- Gonfiore (come avere un pallone in pancia);

- Addome contratto e duro;

- Flatulenza eccessiva;

- Alvo alterato (diarrea, stipsi, misto);

Questi sintomi possono passare da lievi a severi in un periodo di tempo anche molto lungo, così da determinare una problematica con entità differente ma persistente nel tempo.

Inoltre un soggetto affetto da questi disturbi è spesso più suscettibile a patologie, come malassorbimento dei nutrienti e quindi carenze nutrizionali, diverticolite, endometriosi, celiachia, disordini del pavimento pelvico, tumori intestinale e ovarici.

Le cause dei disturbi funzionali dell’apparato gastrointestinale sono spesso multifattoriali, quella spesso predominante è lo stress, ma anche infiammazioni della parete gastrointestinale, infezioni batteriche o virali pregresse, la genetica, dieta sregolata e disbiosi intestinale.

Uno dei fattori più sottovalutati ma importantissimo per la vita umana è la cura del nostro microbiota intestinale, spesso definito come “il secondo cervello”, un insieme di batteri che colonizzano il nostro intestino e che, se non “curati” perfettamente, possono portare ad innumerevoli problematiche, come la disbiosi intestinale ( causa di cattiva digestione, gonfiore, meteorismo, dolori addominali e sensibilità ad altri nutrienti, spesso confusa con le intolleranze).

Come si possono contrastare questi disturbi? Cosa mangiare?

La risposta è più complicata di quel che si pensi. Come detto in precedenza, essendo una patologia multifattoriale,  non è sempre facile scegliere la terapia corretta. In questo articolo non parlerò della terapia farmacologica ma solo di quella nutrizionale e di qualche integratore che potrebbe essere utile.

Iniziamo abbassando il livello di stress della nostra vita quotidiana, incrementando lo sport, il tempo libero e migliorando la qualità del sonno, anche con l’ausilio di tisane rilassanti a base di valeriana, escolza, camomilla e melatonina per regolare i ritmi circadiani. Altri integratori utili potrebbero essere gli integratori vitaminici del gruppo B e D.

Parlando dell’apparato gastrointestinale abbiamo citato la permeabilità, l’infiammazione e la disbiosi. Sono queste le principali problematiche da contrastare attraverso le prescrizioni dietetiche di primo livello:

  • Riequilibrare la flora intestinale eliminando zuccheri semplici, regolando l’assunzione di fibra e assumendo un buon integratore di fermenti lattici (probiotici) e prebiotici.
  • Limitare l’assunzione degli amidi resistenti alla digestione solitamente presenti nel cibo trattato o cotto due volte;
  • Evitare sorbitolo e dolcificanti se si riscontrano fasi diarroiche;
  • Eliminare gli alimenti contenenti lattosio e lattulosio;
  • Seguire una dieta a ridotto apporto di FODMAP’s (vi invito a leggere l’articolo precedente link)

Applicate le norme precedenti è buona regola seguire anche i classici consigli nutrizionali, quali:

  • Consumare i pasti senza fretta, masticando bene e seduti;
  • Consumare tre pasti, non abbondanti, non distanziati tra loro da eccessivi intervalli di tempo;
  • Evitare di coricarsi subito dopo cena;
  • Bere 1500-2500 ml di acqua al giorno, ma lontano dai pasti;
  • Non bere più di tre tazzine di caffè o tazze di tè;
  • Evitare alcol e bevande gassate;
  • Non consumare frutta dopo i pasti principali (regolare non universale ma legata alla problematica);
  • Non assumere più di tre frutti al giorno, i cibi grassi e/o fritti;
  • Diminuire l’apporto di fibra, quindi eliminare prodotti integrali e diminuire l’assunzione di verdure.

I disturbi funzionali dell’apparato gastrointestinale, come descritto in precedenza, sono molto complessi, perché le cause possono essere molteplici e legate tra di loro, oltre ad essere influenzate dallo stile di vita, ciò significa che anche le terapie sono spesso diverse e devono essere personalizzate sul soggetto, è per questo che il fai da te è spesso la via peggiore, perché può esacerbare e cronicizzare i disturbi.

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